No alla privatizzazione della Sanità come vorrebbe il governo di centro-destra

Un articolo uscito sul quotidiano “Domani” il 10 agosto 2023 ci racconta del primo pronto soccorso privato in una cittadina della Lombardia. 149€ è il costo che annullerebbe il diritto ad una sanità pubblica, universalistica e all’uguaglianza tra cittadinə per di più senza scala di gravità e quindi a discapito di chi, anche più malato, non potrà permettermelo. Sullo stesso tema l’11 agosto 2023 è stato pubblicato sulla stampa locale un appello della nostra amministrazione comunale per la situazione dei medici di base del nostro territorio. Ai tanti pensionamenti non si sta conseguendo, per mancanza di personale medico, il ricambio generazionale necessario e ciò ci preoccupa. Serve la massima collaborazione tra Ausl, Amministrazione comunale e regione per garantire i servizi territoriali e il loro sviluppo (dai medici di base alla casa della salute) ma ancora di più servono riforme strutturali per colmare la mancanza di personale dei prossimi anni. L’Emilia-Romagna nel solco delle competenze regionali e nonostante le difficoltà sta mettendo in campo una riforma che possa dare risposte e garantire a tutti un servizio sanitario pubblico e di qualità con un potenziamento di tutta la sanità territoriale; a settembre dovrebbero entrare a regime i CAU (centri assistenza-urgenza) volti a dare risposte alle situazioni meno critiche, ai codici bianchi e verdi garantendo un presidio sui territori e sgravando il carico dei pronti soccorso. Noi non ci arrendiamo, come vorrebbe la destra di governo, alla privatizzazione della sanità come accade sempre di più in Lombardia e nelle regioni governate dal centro destra.